Fondazione Paolo VI

Età adulta: allenare la mente a casa…

A cura della psicologa Dott.ssa Rosangela D’Ippolito.

Dedicato alle persone con decadimento cognitivo…

 

In questo periodo di isolamento sociale in cui ci troviamo costretti a stare di più nelle nostre case, anche per le persone affette da deterioramento cognitivo più o meno lieve/grave è importante continuare il lavoro di stimolazione cognitiva bruscamente interrotto a causa del coronavirus.

 

E’ ovvio che i familiari, già gravati da altre incombenze non debbano trasformarsi in riabilitatori, ma può essere utile avere degli spunti per organizzare al meglio le giornate mantenendo alcune routine fondamentali.

 

Alcuni esempi:

– Stimolare le autonomie di base (igiene personale, vestirsi/spogliarsi, alimentazione)

– Coinvolgere il familiare in qualunque tipo di attività domestica adeguata alle  sue possibilità; non lasciare che trascorra il proprio tempo seduto davanti al televisore ma stimolarlo a “FARE”

– Usare un’agenda giornaliera visiva (è importante che il nostro familiare continui ad avere un minimo di orientamento temporale e sapere cosa andrà a fare durante la giornata)

– Utilizzare ausili mnesici esterni (segnaposto per la tavola, cartelli che indichino le stanze della casa, etichette messe sui mobili della cucina, del bagno, della camera da letto, del soggiorno, per indicare dove sono gli oggetti) per favorire e migliorare sia l’orientamento all’interno delle mura domestiche, sia per sopperire alle lacune mnesiche

– Organizzare un album con foto di famiglia per stimolare ricordi

– Ascoltare canzoni e musiche dei cantanti o musicisti preferiti

– Fare insieme giochi di enigmistica o da tavolo (ad es. il Memory)

Può essere utile andare sul sito training cognitivo per scaricare schede da compilare; ce ne sono alcune anche molto semplici.

In ogni caso, considerare quelli che erano gli interessi e gli hobbies del familiare prima che subentrasse il decadimento cognitivo può risultare utile per organizzare attività piacevoli e gratificanti.

Nel caso in cui si manifestassero problemi comportamentali è fondamentale mantenere la calma, non entrare in conflitto con il familiare, cercare di distrarlo; non agire con l’imposizione perché non faremmo altro che aggravare la situazione.

Quando è possibile, chiedere anche come mai si sta comportando in un certo modo. Vi assicuro che le risposte potrebbero positivamente sorprenderci.

 

 

Il Team FondazionePaoloVI