Fondazione Paolo VI

Bilancio Sociale 2021

 

A volte la velocità del mondo moderno, la frenesia ci impedisce di ascoltare bene quello che dice l’altra persona. E quando è a metà del suo discorso, già la interrompiamo e vogliamo risponderle mentre ancora non ha finito di parlare. Non bisogna perdere la capacità di ascolto». San Francesco d’Assisi «ha ascoltato la voce di Dio, ha ascoltato la voce del povero, ha ascoltato la voce del malato, ha ascoltato la voce della natura. E tutto questo lo trasforma in uno stile di vita. Spero che il seme di San Francesco cresca in tanti cuori.” (dall’Enciclica “Fratelli Tutti” – Papa Francesco).

 
La nostra Comunità trae sempre spunti di riflessione dai temi indicati da Papa Francesco. Le parole del Pontefice ci aprono un mondo di pensieri nei quali siamo chiamati al coinvolgimento. Sono parole che ci invitano ad un ascolto delle ragioni dell’altro, che sia la natura, che siano i nostri simili e fratelli.

È sotto il segno di una comune attenzione verso temi e problemi che desidero presentare il Bilancio Sociale per l’anno 2021. È mio impegno mettere in luce una delle principali sfide che abbiamo deciso di intraprendere in tempi difficili e incerti. La nostra opera si intreccia con mondi complessi ai quali dobbiamo dare risposte.

Si tratta della crescente e purtroppo ampia diffusione dei casi di soggetti con spettro autistico. Una dimensione non nuova ma che oggi può beneficiare di studi e aiuti innovativi, per questo siamo chiamati a sperimentare le nostre capacità, la nostra perseveranza nell’ascolto e nell’adozione di una peculiare competenza al dialogo. Sappiamo che, mentre si ampliano a dismisura i canali di comunicazione che fanno affidamento a nuove tecnologie, per paradosso si chiudono quelli umani e diretti. Questo ultimo fronte è quello che maggiormente ci vede impegnati. Per noi comunicare non è solo dire ma è anche fare. La dimensione Cristiana è quella dell’agire a tutela del prossimo, in particolare di quel prossimo che ha difficoltà.

I soggetti con spettro autistico sono fratelli con cui noi dobbiamo imparare a comunicare, come ci indica Papa Francesco. Sono il nostro prossimo che ci chiede non solo un metodo diverso, ma uno stile di vita capace di cogliere questa differenza non come distacco ma come inclusione.

Siete tutti a conoscenza di questi ulteriori sforzi che andiamo compiendo rivolgendo la nostra attenzione verso tutto ciò che può essere migliorato o adeguato. Certo il nostro percorso ha premiato impegno e tenacia, ha permesso, inoltre, di porre più attenzione ai modelli organizzativi di formazione e di proficuo confronto.

In merito alla formazione va evidenziato, con quel filo di orgoglio che è giusto che ci sia per buone pratiche, il conseguimento da parte dei nostri operatori del Certificate of Completion in the ESDM Direct Delivery, ossia il cosiddetto “Modello Denver” (ove la sigla ESDM sta per Early Start Denver Model). Si tratta di un approccio nuovo per il trattamento dei casi precoci di autismo. Un metodo basato sul gioco e la stimolazione della reciprocità sociale. Un percorso che sappiamo sarà un fiore all’occhiello per tutti noi e soprattutto per i nostri assistiti. Inoltre, per ampliare la competenza dei nostri operatori, all’inizio di quest’anno, hanno seguito anche il corso di formazione ABA (Applied Behavioral Analysis), che concentra il focus dell’intervento sull’ambiente di vita quotidiana.

Il nostro impegno è stato di recente riconosciuto e avvalorato durante la tavola rotonda dal titolo: “Nuove consapevolezze e opportunità per le persone con spetto autistico”, cui ha partecipato in modo diretto e costruttivo l’onorevole Elena Bonetti, Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia. Con lei e con altri attenti ospiti abbiamo realizzato quella messa a punto di percorsi fecondi che daranno, noi ne siamo certi, ottimi risultati.

Oltre a tali aspetti positivi, è necessario far emergere anche i profili in cui si avvertono delle criticità.

L’anno trascorso è stato caratterizzato da eventi che hanno fortemente influenzato l’andamento economico della Fondazione. Non è una novità e la crisi pandemica da SARS-COVID ha generato una instabilità nazionale e planetaria.
Il tema sanità, nelle sue declinazioni di prevenzione, assistenza e cura è stato fortemente perturbato e oggi avvertiamo le molte criticità, in primo luogo su costi e, quindi, sulle voci di bilancio. Le numerose accortezze ed i protocolli hanno imposto un netto cambio di organizzazione dovuta alla diminuzione delle prestazioni, alle difficoltà nel gestire le turnazioni e le assenze per il personale che è stato contagiato per il loro contatto diretto con gli assistiti.

Consapevoli delle difficoltà abbiamo posto in essere progetti per migliorare l’efficienza energetica degli edifici presso i quali svolgiamo la nostra opera anche usufruendo del c.d. “Super bonus 110%”. Abbiamo sondato e messo in evidenza nuovi percorsi per il reperimento di fonti di finanziamento puntando su risorse europee.

Con l’impegno e la dedizione di tutti i protagonisti della Fondazione, memori della volontà del fondatore, S.E. Mons. Antonio Iannucci e grati della vicinanza e dei consigli saggi e concreti del prosecutore, S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, siamo riusciti ad assicurare servizi migliori ai nostri assistiti in un contesto difficile ed incerto.

Obiettivi raggiunti e quelli da cogliere meritano un ringraziamento, per questo mi rivolgo a ogni direttore, ogni sanitario, ogni operatore ed ogni amministrativo per il loro costante e decisivo impegno.

Un ringraziamento anche alle Istituzioni, nazionali e territoriali ed ai sindacati per la sensibilità mostrata. Le forze sociali e sindacali sono state al nostro fianco.

I nostri obiettivi sono i nostri valori. Sono certo che non li disperderemo. Avremo nuovi compiti da realizzare.
Sono certo che riusciremo a conservare la dimensione umana, di rapporto, di osservazione, di soluzione dei problemi. Il confronto leale sarà la nostra bussola.

In questo percorso comune confido e auguro a tutti noi di non perdere mai l’occasione di sperimentare, di ritrovatrici a riflettere e ad agire con pazienza e serenità. Seguiremo l’invito del Santo Padre ponendo in essere azioni costruttive ed efficienti. Auguro di essere pronti all’ascolto per costruire un’assistenza di relazioni umane, professionali e di lavoro migliori.

Grazie a tutti voi.

 

Avv. Peppino Polidori

Bilancio Sociale 2021