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Al via i lavori per riaprire il centro Tabor di Pescara

centro tabor a pescara

Entro il 2025 tornerà operativo il “Centro Tabor” della Fondazione Paolo VI, in via Tavo 86 a Pescara. Stamani è stato infatti presentato ufficialmente il cantiere che, a seguito di importanti lavori di ristrutturazione, miglioramento sismico ed efficientamento energetico della palazzina di quattro piani che lo ospita, diverrà un centro di accoglienza semi-residenziale per 70 giovani disabili i quali avranno l’opportunità di compiere un percorso assistenziale, al fine di essere reimmessi nella società: «Giovani che hanno necessità di aiuto – precisa l’avvocato Peppino Polidori, presidente della Fondazione Paolo VI -. Giovani che noi non chiamiamo disabili, ma “giovani speciali” che hanno bisogno di essere aiutati per essere reimmessi in un circolo virtuoso, che li faccia diventare anch’essi protagonisti della società».

I lavori, che verranno realizzati dall’impresa “Coccia costruzioni” di Mosciano Sant’Angelo (Teramo) in 653 giorni, per un importo di 3.306.748,59 euro, verranno in parte coperti dal Superbonus 110% e in parte dalle donazioni di un gruppo di imprenditori. Un’iniziativa, quest’ultima, non scontata e per questo riconosciuta dalla Fondazione Paolo VI «Siamo consapevoli – sottolinea Polidori – di quanto sia difficile, in questo periodo di crisi, devolvere delle risorse per il bene della società. Ma questo lo si riesce a fare solo comprendendo che aiutando gli altri ci si arricchisce. Grazie per lo sforzo e l’attenzione».

I lavori di ristrutturazione, consentiranno di riattivare quello che già in passato era un centro di riabilitazione della Fondazione Paolo VI. Una scelta non casuale e ispirata dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti: «Io – racconta il presule, prima di benedire il cantiere – ho conosciuto il primo “ragazzo speciale”, molto più grande di me, quando avevo 13 anni. Da allora quel ragazzo speciale è rimasto sempre presente nella mia vita. Quando sono arrivato qui a Pescara conoscevo già la Fondazione Paolo VI e quel ragazzo speciale, è diventato una marea di ragazzi speciali. E allora non potevo non impegnarmi per questo compito che la Provvidenza, probabilmente, mi ha assegnato».

In futuro già si parla di realizzare anche un orto nel cortile del Centro Tabor, così da impegnare i futuri utenti della struttura anche in un percorso di reinserimento lavorativo. Ma al di là della sua destinazione d’uso, il centro della Fondazione Paolo VI tornerà ad essere anche un presidio sociale fondamentale in un quartiere difficile, qual è quello di Rancitelli-Villa Del Fuoco. Per questo, oggi, anche il sindaco di Pescara Carlo Masci ha voluto essere presente per esprimere la sua soddisfazione: «Il mio è un ringraziamento non formale – afferma il riconfermato primo cittadino -, ma sostanziale per quello che la Fondazione Paolo VI  fa sul nostro territorio. Essere qui vuol dire accendere una luce in un quartiere difficile, che è sempre alla ribalta della cronaca per situazioni negative, quando invece ce ne sono molte di più positive. Quello che fa la Fondazione Paolo VI è totalmente a vantaggio della comunità pescarese e non possiamo non accompagnare queste iniziative, che aiutano i bisognosi, coloro che chiedono un aiuto e lo ricevono dalle istituzioni in maniera discreta e silenziosa».

 

apertura del cantiere per il centro tabor di pescara

 

All’inaugurazione del cantiere hanno partecipato anche la direttrice generale della Fondazione Paolo VI, la dottoressa Elisa Di Tillio, il parroco degli Angeli Custodi a Rancitelli don Massimiliano De Luca, il sacerdote e medico della Fondazione Paolo VI don Carlo Faraone, nonché i progettisti, i responsabili dei lavori e dell’impresa esecutrice.

 

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